Earth Overshoot Day, le risorse naturali del 2018 sono finite Servirebbero 1,7 Terre per soddisfare i consumi globali

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 Il primo agosto sarà l'Earth Overshoot Day, il giorno in cui la popolazione mondiale avrà consumato tutte le risorse terrestri - frutta e verdura, carne e pesce, acqua e legna - disponibili per il 2018, e così inizierà a sovrasfruttare il pianeta. A calcolare la data della giornata, che ogni anno ricorre prima poiché aumentano i consumi mondiali di natura, è il Global Footprint Network, un'organizzazione di ricerca internazionale, secondo cui per soddisfare la domanda di risorse naturali occorrerebbero 1,7 Terre.

L'uomo ha iniziato negli anni Settanta a consumare più di quello che i sistemi naturali sono in grado di rigenerare, e ad emettere più CO2 di quanta gli oceani e le foreste ne possano assorbire. Ma non tutti gli uomini depredano con la stessa intensità. Se l'intera popolazione globale vivesse come gli statunitensi, servirebbero 5 Terre per soddisfarne i bisogni; 4,1 Terre se tutti avessero lo stile di vita degli australiani, 3,5 dei sudcoreani, 3,3 dei russi, 3 dei tedeschi e così via.

L'Italia, nella classifica dei più famelici appena aggiornata, è decima: se tutti vivessero come noi, servirebbero 2,6 Pianeti per alimentarsi.

L'86% degli abitanti del mondo vive in un Paese che ha un debito ecologico con la Terra che lo ospita. Dal lato opposto ci sono Stati come l'India, che si fermano allo 0,7%: se tutti consumassero come gli indiani, le risorse naturali sarebbero più che sufficienti.
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Giornata Mondiale del Vento il 15 giugno, convegno a Roma

Energia eolica © ANSA

ROMA - Venerdì 15 giugno è la Giornata Mondiale del Vento (Global Wind Day), e l'associazione delle imprese dell'eolico, l'Anev, organizza a Roma un convegno dal titolo "Energia eolica: gli strumenti per lo sviluppo industriale del settore e il raggiungimento degli obiettivi al 2030", presso l'Auditorium del GSE.

"L'eolico - ha detto il presidente dell'Anev, Simone Togni - è la fonte di energia rinnovabile che maggiormente è cresciuta negli ultimi anni e che contribuisce a combattere il cambiamento climatico e a ridurre le emissioni di CO2 a livello globale. Il nostro Paese ha prodotto nel 2017 una quota di energia eolica capace di apportare notevoli benefici ambientali, con il risparmio di circa 24 milioni di barili di petrolio".

"Il trend di crescita dell'eolico è confermato in tutto il Mondo - ha proseguito Togni -. Oltre all'Europa, agli Stati Uniti, all'Asia e all'America Latina, dove l'energia del vento ha già un ruolo predominante nel panorama dell'energia, oggi anche i Paesi in via di sviluppo stanno puntando molto sulle rinnovabili, e sull'eolico in particolare".

Stando anche alle recenti dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico e vicepremier Luigi Di Maio, l'eolico nei prossimi anni potrebbe registrare un'ulteriore accelerazione.

Secondo Anev, chiedendo di fissare un obiettivo vincolante del 35% per rinnovabili ed efficienza energetica, innalzando il target del 27% proposto dalla Commissione, si contribuirebbe a creare ulteriori 132.000 posti di lavoro e 92 miliardi di flussi finanziari nell'economia dell'UE grazie alla sola energia eolica.
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Da Calabria a Dolomiti, l'eco-innovazione nei piccoli borghi

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 Fotovoltaico nel parco del Pollino a San Lorenzo Bellizzi (Cs), in un paesino di 660 abitanti; accoglienza diffusa nelle Dolomiti con il recupero dei borghi spopolati grazie all'impegno della Cadore Scs, una società cooperativa di servizi. Oppure l'esperienza nel cuore del Sannio, a Castelpoto, in provincia di Benevento, dove gli abitanti stanno sperimentando un territorio "a esclusione zero", con le case vuote che trovano nuovi inquilini e i giovani che iniziano a pensare di rimanere.

Questi alcuni esempi di un viaggio attraverso dieci realtà virtuose per raccontare l'Italia dei piccoli borghi, quelli sotto i 5 mila abitanti, che hanno deciso di scommettere su innovazione, sostenibilità, salvaguardia dell'ambiente, accoglienza e integrazione e su un ripensamento dei servizi per i cittadini.

Ed è a queste storie che Legambiente - in occasione della XV edizione di 'Voler Bene all'Italia', dal 2 al 3 giugno con eventi in tutto il Paese - dedica il report 'Scatti di futuro.

Viaggio nell'Italia dei piccoli comuni che innova', presentato oggi a Roma al convegno "Laboratori di futuro" promosso insieme con l'Anci.

Secondo Legambiente, queste "storie lasciano ben sperare e dimostrano come già molti piccoli comuni si siano mossi autonomamente lavorando sulle linee di intervento, previste dall'attuale legge sui piccoli comuni, approvata nel 2017, che prevede fino al 2023 un fondo di 100 milioni per lo sviluppo strutturale, economico e sociale a favore di questi piccoli centri".

L'associazione lancia però un appello, rivolto al capo dello Stato, per il rispetto dei tempi di approvazione dei decreti attuativi previsti dalla legge e lo stanziamento di maggiori risorse.

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Smog: Ue, con high tech e nuove norme -54% morti nel 2030

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Nuove tecnologie e nuove norme Ue potrebbero portare nel 2030 a ridurre del 54% le morti dovute all'inquinamento atmosferico rispetto ai livelli del 2005 (oltre 200mila in meno rispetto a oggi), meglio dell'obiettivo previsto del pacchetto legislativo aria pulita, presentato nel 2013. E' quanto emerge dal primo rapporto 'Prospettive sull'aria pulita' pubblicato dalla Commissione europea, che però per quanto riguarda i Paesi sembra analizzare il recepimento delle norme Ue sulla carta e non l'effettivo conseguimento degli obiettivi di riduzione dello smog.

Nonostante una tendenza alla diminuzione dei livelli di tutti gli inquinanti nel periodo 2000-2015, si legge nel documento, fino al 20% della popolazione urbana europea è esposta a livelli superiori al valore limite giornaliero Ue per il particolato (Pm10). Per il particolato fine (Pm2,5), fino all'8% della popolazione urbana è esposta a concentrazioni superiori al valore limite Ue e oltre l'82% a quello, più severo, raccomandato dall'Oms. Per il biossido di azoto (No2) il valore limite annuale continua ad essere ampiamente superato in tutta Europa. Le emissioni di ammoniaca dall'agricoltura sono quelle su cui la legislazione europea sulla qualità dell'aria riesce a incidere meno. 

(ANSA).


Microplastiche in cozze e sale

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Più di due terzi di campioni di cozze, gamberi e sale sono risultati contaminati dalle microplastiche, dalle analisi in laboratorio di Altroconsumo. L'inchiesta è stata svolta in collaborazione con altre quattro associazioni di consumatori europee di Austria, Belgio, Danimarca e Spagna. Il laboratorio coinvolto ha analizzato in tutto 102 campioni: 38 di sale marino, 35 di cozze e 29 di gamberi.

L'inquinamento da plastica dei mari non è dato solo dai sacchetti o dagli imballaggi, bottiglie e oggetti. Oltre a questo, esiste un inquinamento fatto di plastiche sotto forma di microparticelle, per esempio quelle aggiunte a cosmetici e a detergenti; il rilascio di fibre nel lavaggio degli indumenti; i pellet usati nella produzione di materiali plastici; quelle prodotte dall'abrasione dei pneumatici o dalle vernici usate per dipingere sull'asfalto la segnaletica stradale.

L'indagine di Altroconsumo si è concentrata su sale da cucina, cozze e gamberi. Non sono stati scelti pesci, perché le microplastiche rimangono circoscritte al tratto intestinale, che è una parte che normalmente non si consuma.
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Giochi smart senza batterie, l'energia viene dal movimento

GIOCATTOLI SMART (foto: American Chemical Society) © ANSA

I giocattoli dei bambini in futuro potrebbero avere le funzioni elettroniche, come le luci o i suoni, senza però essere alimentati da batterie. In uno studio pubblicato sulla rivista Sustainable Chemistry & Engineering, un gruppo di ricercatori sudcoreani ha dimostrano la possibilità di creare giochi 'smart' partendo da oggetti tradizionali come le paperelle di gomma. La trasformazione è resa possibile da nanogeneratori che prendono energia dalle vibrazioni meccaniche.

L'impiego della tecnologia, dicono gli esperti, consente applicazioni che vanno anche oltre l'industria ludica, ad esempio nei sensori medici e nei dispositivi indossabili.

La chiave è l'effetto triboelettrico, che è lo stesso effetto sperimentabile quotidianamente con l'energia statica. Si tratta di un fenomeno elettrico che si genera quando avviene un trasferimento di cariche elettriche tra due materiali diversi strofinati tra loro. Nella ricerca sono stati usati nanogeneratori triboelettrici, che amplificano e convertono questa energia biomeccanica in una forma utilizzabile.

Nell'esperimento gli studiosi hanno creato nanogeneratori fatti con elettrodi di alluminio e una pellicola eco-compatibile simile al silicone, e li hanno applicati a papere di gomma e giocattoli battimani. L'energia creata è risultata sufficiente per accendere alcune luci a Led posizionate sui giochi.
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Votata risoluzione ONU che apre a Patto mondiale ambiente

L'assemblea generale delle Nazioni Unite © EPA

ROMA - L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che rappresenta il primo passo verso la creazione di un Patto mondiale per l'ambiente.
    Con sette astenuti e cinque contrari (Stati Uniti, Russia, Turchia, Siria e Filippine), la risoluzione chiede al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, di elaborare un rapporto per la prossima sessione dell'assemblea generale che inizierà a settembre, rapporto in cui si identificano e si valutano le possibili lacune nel diritto ambientale internazionale e nei relativi strumenti giuridici.
    E' inoltre istituito un gruppo di lavoro volto a discutere le possibili opzioni per affrontare le lacune eventuali. Obiettivo è formulare raccomandazioni all'assemblea nel 2019, che potrebbero comprendere una conferenza per "adottare uno strumento internazionale".

"Il deterioramento senza precedenti del nostro ambiente sta già causando centinaia di migliaia di morti dovute al riscaldamento planetario, all'inquinamento di aria e acqua, al peggioramento della biodiversità e del suolo", ha detto l'ambasciatore francese all'Onu, Francois Delattre, prima del voto. "Questi attacchi all'ambiente stanno colpendo in primo luogo le popolazioni più vulnerabili. Se non agiamo in modo deciso - ha concluso - ci esporremo a conseguenze disastrose: l'esaurimento delle risorse naturali, le migrazioni e un'ondata di conflitti".
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