Da Calabria a Dolomiti, l'eco-innovazione nei piccoli borghi

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 Fotovoltaico nel parco del Pollino a San Lorenzo Bellizzi (Cs), in un paesino di 660 abitanti; accoglienza diffusa nelle Dolomiti con il recupero dei borghi spopolati grazie all'impegno della Cadore Scs, una società cooperativa di servizi. Oppure l'esperienza nel cuore del Sannio, a Castelpoto, in provincia di Benevento, dove gli abitanti stanno sperimentando un territorio "a esclusione zero", con le case vuote che trovano nuovi inquilini e i giovani che iniziano a pensare di rimanere.

Questi alcuni esempi di un viaggio attraverso dieci realtà virtuose per raccontare l'Italia dei piccoli borghi, quelli sotto i 5 mila abitanti, che hanno deciso di scommettere su innovazione, sostenibilità, salvaguardia dell'ambiente, accoglienza e integrazione e su un ripensamento dei servizi per i cittadini.

Ed è a queste storie che Legambiente - in occasione della XV edizione di 'Voler Bene all'Italia', dal 2 al 3 giugno con eventi in tutto il Paese - dedica il report 'Scatti di futuro.

Viaggio nell'Italia dei piccoli comuni che innova', presentato oggi a Roma al convegno "Laboratori di futuro" promosso insieme con l'Anci.

Secondo Legambiente, queste "storie lasciano ben sperare e dimostrano come già molti piccoli comuni si siano mossi autonomamente lavorando sulle linee di intervento, previste dall'attuale legge sui piccoli comuni, approvata nel 2017, che prevede fino al 2023 un fondo di 100 milioni per lo sviluppo strutturale, economico e sociale a favore di questi piccoli centri".

L'associazione lancia però un appello, rivolto al capo dello Stato, per il rispetto dei tempi di approvazione dei decreti attuativi previsti dalla legge e lo stanziamento di maggiori risorse.

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