tag:blogger.com,1999:blog-48201749934477823912024-03-13T18:01:04.006+01:00Ambiente NotizieLe novità su ambiente ed ecologiaUnknownnoreply@blogger.comBlogger51125tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-79691456616467022182020-03-13T21:11:00.000+01:002020-03-13T21:11:04.132+01:00Emergenza Coronavirus il Blog si impegna alla informazione sociale con notizie aggiornate per l'emergenza sanitaria e tanto altro ancora<a class="twitter-timeline" data-widget-id="345858736633544704" href="https://twitter.com/newsfresche">Tweets di @newsfresche</a><br /><script>!function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0],p=/^http:/.test(d.location)?'http':'https';if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src=p+"://platform.twitter.com/widgets.js";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document,"script","twitter-wjs");</script>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-70591046449053302192019-04-15T12:29:00.002+02:002019-04-15T12:29:25.992+02:00Ambiente: studio, più polveri sottili in cucina che fuori<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In 1.800 hanno preso parte a "New World in Green", l'iniziativa organizzata a Roma dalla società Benefit Nwg Energia e dall'Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili (Anter), per sensibilizzare cittadini, istituzioni e aziende sulla cura dell'ambiente. Un evento selezionato dalla Commissione Europea come partner della "Green Week", la settimana europea per iniziative a tutela dell'ambiente. </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per poter disporre di dati nazionali, Anter ha seguito un centinaio ragazzi tra gli 8 e i 12 anni, in tre città italiane: a Sud (Salerno), in centro (Roma) e nella Pianura Padana (Parma). I primi risultati, seppur parziali, mettono in risalto che la dose di polveri ultrafini, negli ambienti indoor, supera il 95%, sia a causa degli elevati tempi di esposizione che delle alte concentrazioni raggiunte, soprattutto durante e successivamente le attività di cucina: sono quasi il doppio in casa, rispetto al fondo urbano. Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l'inquinamento atmosferico domestico sarebbe il principale rischio ambientale per la salute. Gesti semplici come cucinare un pasto, accendere un lume, scaldare una stanza mettono a rischio la salute di più di tre miliardi di persone. Ad oggi però, non c'erano dati sufficienti - si legge in una nota - che permettessero di valutare la situazione italiana, né esistono in Europa leggi che normino le emissioni dentro casa. (ANSA).</span></b></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-26115188248466757102019-04-13T06:35:00.001+02:002019-04-13T06:35:17.143+02:00Zoom Torino. Posti di lavoro con il bioparco<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img alt="Posti di lavoro con il bioparco" height="266" src="https://www.avvenire.it/c/2019/PublishingImages/67a047c8647f42d984af4a48855b09f2/zoom.jpg?width=1024" width="400" /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Avvenire</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #555555; line-height: 32px;">Lo Zoom Torino<span style="box-sizing: border-box;"> è il </span></span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 32px;">primo bioparco immersivo che da un decennio fa vivere al visitatore un viaggio evocativo in Africa e Asia, continenti simbolo di biodiversità gravemente a rischio.</span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; line-height: 32px;"> Gian Luigi Casetta</span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 32px;"> è l’ingegnere innamorato del Continente nero e con la passione per la natura e gli animali che ha trasformato l’azienda di famiglia - che ha ricavato un'oasi verde e un ristorante su un terreno adibito a discarica - in una struttura che dà anche lavoro a tanti giovani. </span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #555555; line-height: 32px;">Una storia di passione e di successo alla scoperta degli oltre 300 animali di 84 specie, ospitati negli 11 habitat ricreati</span><i style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #555555; line-height: 32px;"><span style="box-sizing: border-box;"> </span>ad hoc</i><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #555555; line-height: 32px;">. Da<span style="box-sizing: border-box;"> </span></span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #555555; line-height: 32px;">sabato 13 aprile</span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #555555; line-height: 32px;"><span style="box-sizing: border-box;"> </span>il bioparco festeggia il traguardo con un palinsesto di eventi. </span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; line-height: 32px;">«Zoom Torino si sviluppa su 160mila metri quadrati e a oggi supera le 300mila visite l'anno - spiega l'ingegnere -. Raggiunge circa otto milioni di euro fatturato annui ed è a tutti gli effetti un’eccellenza del territorio in quanto realtà turistica di qualità e di destinazione, che potrà rafforzarsi grazie alla proposta di <i style="box-sizing: border-box;">glamping</i>, ossia di ospitalità in un campo tendato in stile coloniale. Zoom Torino guarderà anche all’Italia e all'Europa puntando alla creazione di parchi ad alto impatto educativo e di nuova generazione e all’acquisizione e successiva trasformazione di parchi esistenti in Italia e Europa, in linea con la proposta, la filosofia e il posizionamento di Zoom Torino. In questi anni hanno visto il parco ampliarsi, crescere in numero di dipendenti, arrivati a 150, e affermarsi come eccellenza del territorio - riconosciuta sia per la qualità dei servizi e delle proposte offerte sia per l’impegno scientifico e la formazione che si è tradotto in oltre 100 tesi, con le Università di tutta Italia, e 20 pubblicazioni scientifiche internazionali». </span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; line-height: 32px;"><b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img height="266" src="https://www.avvenire.it/c//2019/PublishingImages/67a047c8647f42d984af4a48855b09f2/zoom1.jpg?width=620" width="400" /></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I dieci anni di attività rappresentano un traguardo importante che coincide con la fine della fase di start up, conclusasi l'anno scorso con la riacquisizione del 100% delle quote da parte della holding familiare - facente capo all’ingegnere, socio fondatore di Zoom Torino - e l’uscita dei due fondi di private equity, che hanno supportato la società nella sua fase di sviluppo. La famiglia Casetta ha poi completato un’operazione di finanziamento pari a 18 milioni di euro grazie ai fondi messi a disposizione da Magnetar Capital, alternative asset manager con sede in Usa e Londra, che verranno utilizzati per avviare un nuovo percorso di sviluppo. Il decennale segna per Zoom Torino anche l’avvio dello studio di un nuovo scenario che porterà, in futuro, i visitatori ad assaporare l’Africa e l’Asia a due passi dal capoluogo piemontese, grazie a una forma di ospitalità diurna e notturna per una vacanza di relax e comfort in un camping di lusso. Si tratta di un progetto unico nel suo genere in quanto è il primo<i>glamping</i> realizzato all’interno di un bioparco in Italia. Il progetto architettonico è seguito dall’architetto Jaime Beriestain.</span></b></div>
<div class="articleImage" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img alt="" class="lazyImage" data-original="https://www.avvenire.it/c//2019/PublishingImages/67a047c8647f42d984af4a48855b09f2/zoom2.jpg?width=620" data-src-max="https://www.avvenire.it/c//2019/PublishingImages/67a047c8647f42d984af4a48855b09f2/zoom2.jpg" height="266" src="https://www.avvenire.it/c//2019/PublishingImages/67a047c8647f42d984af4a48855b09f2/zoom2.jpg?width=620" title="" width="400" /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Zoom Torino è un bioparco ispirato al moderno concetto della zoo-immersione situato a Cumiana. Lo zoo è concepito con criteri educativi molto lontani da quelli degli zoo tradizionali in quanto è stato progettato per la protezione delle specie a rischio di estinzione: senza gabbie e recinzioni, ma con aree che riproducono fedelmente, tramite scenografie e botanica, i luoghi di origine delle specie, ovvero Africa e Asia. Ai suoi visitatori offre un percorso affascinante alternativo e suggestivo durante il quale è possibile conoscere le specie animali e i loro habitat attraverso l’esperienza diretta e l’educazione alla conservazione, entrando in contatto con gli animali in totale sicurezza, separati eventualmente solo da barriere naturali come corsi d’acqua, e garantendo un elevato standard di benessere agli stessi animali ospitati.</span></b></div>
<div class="articleImage" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img alt="" class="lazyImage" data-original="https://www.avvenire.it/c//2019/PublishingImages/67a047c8647f42d984af4a48855b09f2/glaming.jpg?width=620" data-src-max="https://www.avvenire.it/c//2019/PublishingImages/67a047c8647f42d984af4a48855b09f2/glaming.jpg" height="266" src="https://www.avvenire.it/c//2019/PublishingImages/67a047c8647f42d984af4a48855b09f2/glaming.jpg?width=620" title="" width="400" /></span></b></div>
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; line-height: 32px;"></span></span></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">«Sono previsti ulteriori ampliamenti del parco - sottolinea Casetta - sia dal punto di vista zoologico che esperienziale; inoltre, una delle ipotesi allo studio prevede la riproduzione del modello originale in altre strutture zoologiche europee. Entro il 2020 assumeremo altre 30 persone. Soprattutto nell'ospitalità e nella ristorazione, ma anche keeper, ossia chi si occupa di curare gli animali, e biologi. Gli interessati possono inviare il cv a: <a href="mailto: recruiting@zoomtorino.it">recruiting@zoomtorino.it</a>».</span></b></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-40927497548309897232019-04-12T15:10:00.001+02:002019-04-12T15:10:38.280+02:00Agricoltura: Ismea, 70 mln ai giovani per acquistare terra<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 18px;"><b>E' stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale l'avviso di bando 2019 per il Primo insediamento in agricoltura, lo strumento Ismea che ha l'obiettivo di facilitare l'accesso alla terra da parte dei giovani che intendono diventare imprenditori agricoli. I giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, che si insediano in agricoltura per la prima volta, potranno beneficiare di mutui a tasso agevolato per acquistare un'azienda agricola. Il bando 2019 prevede, con domande entro il 27 maggio, una dotazione finanziaria di 70 milioni di euro suddivisi in 2 lotti, 35 milioni di euro per le iniziative localizzate nelle Regioni del Centro-Nord e 35 milioni di euro per le iniziative nel Sud e nelle Isole. Le agevolazioni sono legate alla presentazione di un Piano di Sviluppo aziendale che dimostri la sostenibilità economica, finanziaria e ambientale dell'intervento in relazione allo sviluppo dell'attività agricola. Negli ultimi tre anni sono stati 224 i giovani che sono diventati imprenditori agricoli grazie all'intervento finanziario di Ismea. (ANSA).</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIjPBM6_At8u5Qw2ANnNQv85tlEQj_60A4XJosliolybWcT4fgvN6pU4I6214T8ovaZ3Q5dNHW0fr1gpvVjHpFuoiC1XdP0limLsT4zrhbsFTJ2F_afJjI-s-Yy2yXxMxVWKH9BpVq5ouC/s1600/News.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="290" data-original-width="541" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIjPBM6_At8u5Qw2ANnNQv85tlEQj_60A4XJosliolybWcT4fgvN6pU4I6214T8ovaZ3Q5dNHW0fr1gpvVjHpFuoiC1XdP0limLsT4zrhbsFTJ2F_afJjI-s-Yy2yXxMxVWKH9BpVq5ouC/s400/News.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 18px;"><b><br /></b></span></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-91469371836105817492018-07-28T18:38:00.002+02:002018-07-28T18:38:58.349+02:00Earth Overshoot Day, le risorse naturali del 2018 sono finite Servirebbero 1,7 Terre per soddisfare i consumi globali<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<img alt=" © ANSA" height="281" src="http://www.ansa.it/webimages/ch_620x438/2018/5/21/7f035b3e164f777a4ed481c9e037451f.jpg" width="400" /><br />
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="news-txt" itemprop="articleBody" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; font-stretch: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b> Il primo agosto sarà l'Earth Overshoot Day, il giorno in cui la popolazione mondiale avrà consumato tutte le risorse terrestri - frutta e verdura, carne e pesce, acqua e legna - disponibili per il 2018, e così inizierà a sovrasfruttare il pianeta. A calcolare la data della giornata, che ogni anno ricorre prima poiché aumentano i consumi mondiali di natura, è il Global Footprint Network, un'organizzazione di ricerca internazionale, secondo cui per soddisfare la domanda di risorse naturali occorrerebbero 1,7 Terre.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><b><br /></b></span></div>
<span style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>L'uomo ha iniziato negli anni Settanta a consumare più di quello che i sistemi naturali sono in grado di rigenerare, e ad emettere più CO2 di quanta gli oceani e le foreste ne possano assorbire. Ma non tutti gli uomini depredano con la stessa intensità. Se l'intera popolazione globale vivesse come gli statunitensi, servirebbero 5 Terre per soddisfarne i bisogni; 4,1 Terre se tutti avessero lo stile di vita degli australiani, 3,5 dei sudcoreani, 3,3 dei russi, 3 dei tedeschi e così via.</b></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<span style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>L'Italia, nella classifica dei più famelici appena aggiornata, è decima: se tutti vivessero come noi, servirebbero 2,6 Pianeti per alimentarsi.</b></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<span style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>L'86% degli abitanti del mondo vive in un Paese che ha un debito ecologico con la Terra che lo ospita. Dal lato opposto ci sono Stati come l'India, che si fermano allo 0,7%: se tutti consumassero come gli indiani, le risorse naturali sarebbero più che sufficienti.</b></span></div>
</span></div>
<strong class="news-copy" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #616e65; display: block; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; font-stretch: inherit; line-height: 24px; margin: 27px 0px 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA</strong></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-61301076826725212912018-06-14T10:37:00.001+02:002018-06-14T10:37:37.899+02:00Giornata Mondiale del Vento il 15 giugno, convegno a Roma<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<img alt="Energia eolica © ANSA" height="281" src="http://www.ansa.it/webimages/ch_620x438/2010/10/12/5b2e89b8d7d9148798b688f7c576a03a.jpg" width="400" /><br />
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="news-txt" itemprop="articleBody" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; font-stretch: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>ROMA - Venerdì 15 giugno è la Giornata Mondiale del Vento (Global Wind Day), e l'associazione delle imprese dell'eolico, l'Anev, organizza a Roma un convegno dal titolo "Energia eolica: gli strumenti per lo sviluppo industriale del settore e il raggiungimento degli obiettivi al 2030", presso l'Auditorium del GSE.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><b><br /></b></span></div>
<span style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>"L'eolico - ha detto il presidente dell'Anev, Simone Togni - è la fonte di energia rinnovabile che maggiormente è cresciuta negli ultimi anni e che contribuisce a combattere il cambiamento climatico e a ridurre le emissioni di CO2 a livello globale. Il nostro Paese ha prodotto nel 2017 una quota di energia eolica capace di apportare notevoli benefici ambientali, con il risparmio di circa 24 milioni di barili di petrolio".</b></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<span style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>"Il trend di crescita dell'eolico è confermato in tutto il Mondo - ha proseguito Togni -. Oltre all'Europa, agli Stati Uniti, all'Asia e all'America Latina, dove l'energia del vento ha già un ruolo predominante nel panorama dell'energia, oggi anche i Paesi in via di sviluppo stanno puntando molto sulle rinnovabili, e sull'eolico in particolare".</b></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<span style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>Stando anche alle recenti dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico e vicepremier Luigi Di Maio, l'eolico nei prossimi anni potrebbe registrare un'ulteriore accelerazione.</b></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<span style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>Secondo Anev, chiedendo di fissare un obiettivo vincolante del 35% per rinnovabili ed efficienza energetica, innalzando il target del 27% proposto dalla Commissione, si contribuirebbe a creare ulteriori 132.000 posti di lavoro e 92 miliardi di flussi finanziari nell'economia dell'UE grazie alla sola energia eolica.</b></span></div>
</span></div>
<strong class="news-copy" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #616e65; display: block; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; font-stretch: inherit; line-height: 24px; margin: 27px 0px 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA</strong></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-49950370305494836442018-06-10T06:55:00.000+02:002018-06-10T06:55:10.464+02:00Da Calabria a Dolomiti, l'eco-innovazione nei piccoli borghi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<img alt=" © ANSA" height="281" src="http://www.ansa.it/webimages/ch_620x438/2018/5/30/752d13069aaf5b7db166fb44d349d7d4.jpg" width="400" /><br />
<br />
<div class="news-txt" itemprop="articleBody" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; font-stretch: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px; text-align: justify;">
<span style="line-height: 24px;"><b> Fotovoltaico nel parco del Pollino a San Lorenzo Bellizzi (Cs), in un paesino di 660 abitanti; accoglienza diffusa nelle Dolomiti con il recupero dei borghi spopolati grazie all'impegno della Cadore Scs, una società cooperativa di servizi. Oppure l'esperienza nel cuore del Sannio, a Castelpoto, in provincia di Benevento, dove gli abitanti stanno sperimentando un territorio "a esclusione zero", con le case vuote che trovano nuovi inquilini e i giovani che iniziano a pensare di rimanere.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><b><br /></b></span></div>
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 24px;"><b>Questi alcuni esempi di un viaggio attraverso dieci realtà virtuose per raccontare l'Italia dei piccoli borghi, quelli sotto i 5 mila abitanti, che hanno deciso di scommettere su innovazione, sostenibilità, salvaguardia dell'ambiente, accoglienza e integrazione e su un ripensamento dei servizi per i cittadini.</b></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 24px;"><b>Ed è a queste storie che Legambiente - in occasione della XV edizione di 'Voler Bene all'Italia', dal 2 al 3 giugno con eventi in tutto il Paese - dedica il report 'Scatti di futuro.</b></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 24px;"><b>Viaggio nell'Italia dei piccoli comuni che innova', presentato oggi a Roma al convegno "Laboratori di futuro" promosso insieme con l'Anci.</b></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 24px;"><b>Secondo Legambiente, queste "storie lasciano ben sperare e dimostrano come già molti piccoli comuni si siano mossi autonomamente lavorando sulle linee di intervento, previste dall'attuale legge sui piccoli comuni, approvata nel 2017, che prevede fino al 2023 un fondo di 100 milioni per lo sviluppo strutturale, economico e sociale a favore di questi piccoli centri".</b></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 24px;"><b>L'associazione lancia però un appello, rivolto al capo dello Stato, per il rispetto dei tempi di approvazione dei decreti attuativi previsti dalla legge e lo stanziamento di maggiori risorse.</b></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
</div>
<strong class="news-copy" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #616e65; display: block; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; font-stretch: inherit; line-height: 24px; margin: 27px 0px 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA</strong></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-56385883379929312582018-06-10T06:52:00.002+02:002018-06-10T06:52:22.418+02:00Smog: Ue, con high tech e nuove norme -54% morti nel 2030<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<img alt=" © ANSA" height="281" src="http://www.ansa.it/webimages/ch_620x438/2017/10/17/9d0623cc3aaa19267dfa6b9590c35cae.jpg" width="400" /><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;"><b>Nuove tecnologie e nuove norme Ue potrebbero portare nel 2030 a ridurre del 54% le morti dovute all'inquinamento atmosferico rispetto ai livelli del 2005 (oltre 200mila in meno rispetto a oggi), meglio dell'obiettivo previsto del pacchetto legislativo aria pulita, presentato nel 2013. E' quanto emerge dal primo rapporto 'Prospettive sull'aria pulita' pubblicato dalla Commissione europea, che però per quanto riguarda i Paesi sembra analizzare il recepimento delle norme Ue sulla carta e non l'effettivo conseguimento degli obiettivi di riduzione dello smog.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><b><br /></b></span></div>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;"><div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 24px;"><b>Nonostante una tendenza alla diminuzione dei livelli di tutti gli inquinanti nel periodo 2000-2015, si legge nel documento, fino al 20% della popolazione urbana europea è esposta a livelli superiori al valore limite giornaliero Ue per il particolato (Pm10). Per il particolato fine (Pm2,5), fino all'8% della popolazione urbana è esposta a concentrazioni superiori al valore limite Ue e oltre l'82% a quello, più severo, raccomandato dall'Oms. Per il biossido di azoto (No2) il valore limite annuale continua ad essere ampiamente superato in tutta Europa. Le emissioni di ammoniaca dall'agricoltura sono quelle su cui la legislazione europea sulla qualità dell'aria riesce a incidere meno. </b></span></div>
</span><br />
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">(ANSA).</span><br />
<br />
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-81944088274721166532018-06-10T06:50:00.000+02:002018-06-10T06:50:22.304+02:00Microplastiche in cozze e sale<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<img alt=" © ANSA" height="281" src="http://www.ansa.it/webimages/ch_620x438/2013/8/5/83f6d96c44f58a93b9d21a2d30cde6c3.jpg" width="400" /><br />
<br />
<div class="news-txt" itemprop="articleBody" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; font-stretch: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="color: #333333; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; text-align: justify;">
<span style="font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Più di due terzi di campioni di cozze, gamberi e sale sono risultati contaminati dalle microplastiche, dalle analisi in laboratorio di Altroconsumo. L'inchiesta è stata svolta in collaborazione con altre quattro associazioni di consumatori europee di Austria, Belgio, Danimarca e Spagna. Il laboratorio coinvolto ha analizzato in tutto 102 campioni: 38 di sale marino, 35 di cozze e 29 di gamberi.</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; line-height: 24px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span></span></div>
<span style="color: #333333; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>L'inquinamento da plastica dei mari non è dato solo dai sacchetti o dagli imballaggi, bottiglie e oggetti. Oltre a questo, esiste un inquinamento fatto di plastiche sotto forma di microparticelle, per esempio quelle aggiunte a cosmetici e a detergenti; il rilascio di fibre nel lavaggio degli indumenti; i pellet usati nella produzione di materiali plastici; quelle prodotte dall'abrasione dei pneumatici o dalle vernici usate per dipingere sull'asfalto la segnaletica stradale.</b></span></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<span style="color: #333333; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>L'indagine di Altroconsumo si è concentrata su sale da cucina, cozze e gamberi. Non sono stati scelti pesci, perché le microplastiche rimangono circoscritte al tratto intestinale, che è una parte che normalmente non si consuma.</b></span></span></div>
</span></div>
<strong class="news-copy" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #616e65; display: block; font-size: 12px; font-stretch: inherit; line-height: 24px; margin: 27px 0px 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA</span></strong></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-59108171593367562472018-05-27T05:05:00.001+02:002018-05-27T05:05:07.676+02:00TURISMO CULTURALE: Giardini e parchi, 130 tesori tesori green 2 e 3 g...<a href="http://viagginews.blogspot.com/2018/05/giardini-e-parchi-130-tesori-tesori.html?spref=bl">TURISMO CULTURALE: Giardini e parchi, 130 tesori tesori green 2 e 3 g...</a>: Saranno 130 i tesori "green" italiani, tra giardini, ville, parchi e dimore storiche, che il 2 e 3 giugno, celebrando anche la...Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-6989061166629304382018-05-12T07:44:00.001+02:002018-05-12T07:44:50.643+02:00Giochi smart senza batterie, l'energia viene dal movimento<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
<img alt="GIOCATTOLI SMART (foto: American Chemical Society) © ANSA" height="281" src="http://www.ansa.it/webimages/ch_620x438/2018/5/10/e2e27d1e00c95eabc7b16542c0d6414d.jpg" width="400" /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px; text-align: start;"><b>I giocattoli dei bambini in futuro potrebbero avere le funzioni elettroniche, come le luci o i suoni, senza però essere alimentati da batterie. In uno studio pubblicato sulla rivista Sustainable Chemistry & Engineering, un gruppo di ricercatori sudcoreani ha dimostrano la possibilità di creare giochi 'smart' partendo da oggetti tradizionali come le paperelle di gomma. La trasformazione è resa possibile da nanogeneratori che prendono energia dalle vibrazioni meccaniche.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><b><br /></b></span></div>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px; text-align: start;"><div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 24px;"><b>L'impiego della tecnologia, dicono gli esperti, consente applicazioni che vanno anche oltre l'industria ludica, ad esempio nei sensori medici e nei dispositivi indossabili.</b></span></div>
</span><br />
<div class="news-txt" itemprop="articleBody" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; font-stretch: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>La chiave è l'effetto triboelettrico, che è lo stesso effetto sperimentabile quotidianamente con l'energia statica. Si tratta di un fenomeno elettrico che si genera quando avviene un trasferimento di cariche elettriche tra due materiali diversi strofinati tra loro. Nella ricerca sono stati usati nanogeneratori triboelettrici, che amplificano e convertono questa energia biomeccanica in una forma utilizzabile.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;"><b><br /></b></span></div>
<span style="color: #333333; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>Nell'esperimento gli studiosi hanno creato nanogeneratori fatti con elettrodi di alluminio e una pellicola eco-compatibile simile al silicone, e li hanno applicati a papere di gomma e giocattoli battimani. L'energia creata è risultata sufficiente per accendere alcune luci a Led posizionate sui giochi.</b></span></div>
</span></div>
<div style="text-align: center;">
<strong class="news-copy" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #616e65; display: block; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; font-stretch: inherit; line-height: 24px; margin: 27px 0px 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA</strong></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-73081522712430265922018-05-12T07:34:00.001+02:002018-05-12T07:34:27.396+02:00Votata risoluzione ONU che apre a Patto mondiale ambiente<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
<img alt="L'assemblea generale delle Nazioni Unite © EPA" height="281" src="http://www.ansa.it/webimages/ch_620x438/2017/12/21/f446dba8a72f150ccd1be89a8699ecff.jpg" width="400" /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="news-txt" itemprop="articleBody" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b>ROMA - L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che rappresenta il primo passo verso la creazione di un Patto mondiale per l'ambiente.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b> Con sette astenuti e cinque contrari (Stati Uniti, Russia, Turchia, Siria e Filippine), la risoluzione chiede al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, di elaborare un rapporto per la prossima sessione dell'assemblea generale che inizierà a settembre, rapporto in cui si identificano e si valutano le possibili lacune nel diritto ambientale internazionale e nei relativi strumenti giuridici.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;"><b> E' inoltre istituito un gruppo di lavoro volto a discutere le possibili opzioni per affrontare le lacune eventuali. Obiettivo è formulare raccomandazioni all'assemblea nel 2019, che potrebbero comprendere una conferenza per "adottare uno strumento internazionale".</b></span></div>
<br />
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 10px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<b>"Il deterioramento senza precedenti del nostro ambiente sta già causando centinaia di migliaia di morti dovute al riscaldamento planetario, all'inquinamento di aria e acqua, al peggioramento della biodiversità e del suolo", ha detto l'ambasciatore francese all'Onu, Francois Delattre, prima del voto. "Questi attacchi all'ambiente stanno colpendo in primo luogo le popolazioni più vulnerabili. Se non agiamo in modo deciso - ha concluso - ci esporremo a conseguenze disastrose: l'esaurimento delle risorse naturali, le migrazioni e un'ondata di conflitti".</b></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<strong class="news-copy" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #616e65; display: block; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; font-stretch: inherit; line-height: 24px; margin: 27px 0px 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA</strong></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-67799725126772647212016-05-31T12:48:00.001+02:002016-05-31T12:48:37.511+02:00Da Ciclovia VenTo 2.000 occupati e 100 mln euro indotto all'anno Lavoro e turismo a impatto zero, si attende ok Regioni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ansa.it/webimages/ch_620x438/2016/5/30/476557a6cd7dc7e197ee03fc032c471e.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ansa.it/webimages/ch_620x438/2016/5/30/476557a6cd7dc7e197ee03fc032c471e.jpg" height="225" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">"Indotto, inclusione sociale e tutela ambientale": le ciclovie "sono un'opportunità d'oro per cui il Paese non può più aspettare". Solo la VenTo, la ciclovia sull'asse Venezia Torino "porterebbe un indotto di 100 milioni di euro l'anno e 2.000 nuovi posti di lavoro". Poi l'appello, una provocazione mista alla speranza per cui "l'accordo tra le Regioni per il via libera alla fase di progettazione preliminare della VenTo possa arrivare il 5 giugno, Giornata Mondiale dell'Ambiente". E' quanto emerso nel corso di 'VenTo: La rivoluzione leggera a colpi di pedale', incontro organizzato dal Corpo forestale dello Stato (CFS) e dal Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi urbani, promotore del progetto VenTo, che si è tenuto presso la sede del CFS di Roma.</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;" /><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">La VenTo collegherebbe Venezia a Torino, passando da Milano, Piacenza, Parma e Ferrara costeggiando il Po per 679 km tra parchi e aree protette, "esempio di una ciclovia interregionale - spiega Paolo Pileri, professore di progettazione e pianificazione urbanistica del politecnico di Milano - che coinvolgerebbe 10.000 aziende agricole tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna". Secondo Pileri "dopo l'ok del Governo e i fondi previsti nella legge di stabilità 2016, le Regioni interessate sono vicine ad una firma per il via libera alla fase di progettazione preliminare forse già il prossimo mese".</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;" /><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">Giorgio Deligios, Vice questore aggiunto CFS in Lombardia che ha organizzato un servizio in bici di tutela per aree protette, ricorda che "il controllo delle aste fluviali è fondamentale anche per evitare il degrado ambientale dovuto all'abbandono dei territori che con VenTo sarebbero recuperati".</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;" /><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">La VenTo, ribadisce Pileri "è l'esempio di come investire sulla ciclabilità sia economico: costa 80 milioni di euro come 2 km di autostrada" oltre ad essere "ecosostenibile, amica di turismo e lavoro"; "le ciclovie" conclude "sono una risorsa per cui oltre agli investimenti serve una rivoluzione culturale che parta dalla politica e dalle istituzioni".</span><br />
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">ansa</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-87904662536818587202015-01-14T17:26:00.001+01:002015-01-14T17:26:04.122+01:00Italiani tornano a legname, spese camino come rinnovabili<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2013/12/18/1445b508d83508988f0dfcb4313245d8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2013/12/18/1445b508d83508988f0dfcb4313245d8.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
<div class="corpo" id="content-corpo" style="background-color: white; clear: left; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 1.1em; line-height: 1.3em; margin: 0px 0px 16px; padding: 0px 4px;">
<div style="font-size: 1.1em; line-height: 1.3em; padding: 0px;">
Gli italiani tornano ad accendere i caminetti al punto che il totale della legna bruciata ogni anno coincide con la spesa media destinato all'acquisto di energia elettrica e GPL. E' quello che si deduce leggendo gli ultimi dati Istat sul consumo medio annuale del legname usato nel nostro Paese per il riscaldamento domestico e l'acqua calda a uso sanitario.<br /><br />"Non è poco perché in termini quantitativi - commentano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale CODICI e Luigi Gabriele, Responsabile Affari Istituzionali - vuol dire che l'anno scorso sono stati consumati 17 milioni di tonnellate di combustibile proveniente dai boschi pari a 3,2 tonnellate pro capite". Più di una famiglia su cinque fa uso di legna per scopi energetici mentre solo il 4,1% utilizza pellets. Il consumo di legna è più elevato nei comuni montani (oltre il 40% delle famiglie), in Umbria e Trentino Alto Adige (poco meno di una famiglia su due) e, particolarità. in Sardegna (39%).<br /><br />Anche il Sud contribuisce con una media del 22% delle abitazioni che ne fa uso. Non solo: come nell'800 si va nel bosco a raccogliere la legna da ardere nel camino. La metà delle famiglie, infatti non acquista la legna dai rivenditori ma, forse per colpa della crisi economica, si arrangia, raccogliendo da sé le fascine. "Nonostante da anni si parli di tecnologie avanzate nel settore - concludono Giacomelli e Gabriele - e l'Autorità per l'energia spinga per il riscaldamento attraverso il consumo d'energia elettrica, i camini nelle case continuano ad ardere a più non posso. Non possiamo che essere soddisfatti per questa dinamicità con cui le famiglie italiane tengono puliti i boschi.<br /><br />Tuttavia è necessario ricordare che i caminetti domestici vanno fatti controllare da ditte specializzate almeno una volta l'anno e che non è permesso bruciare legna trattata chimicamente perché tossica".</div>
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<span class="copy" style="background-color: white; color: #595959; display: block; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 15px; margin: 0px 0px 10px; text-align: center; width: 659px;">RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-46801215311869445212015-01-14T17:24:00.003+01:002015-01-14T17:24:31.253+01:00Europarlamento dice ok a libera scelta stati su Ogm<div class="corpo" id="content-corpo" style="background-color: white; clear: left; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 1.1em; line-height: 1.3em; margin: 0px 0px 16px; padding: 0px 4px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2015/1/13/9deb5753449c1f69810fc1cfda1e0d8e.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2015/1/13/9deb5753449c1f69810fc1cfda1e0d8e.jpg" height="212" width="320" /></a></div>
<div style="font-size: 1.1em; line-height: 1.3em; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="font-size: 1.1em; line-height: 1.3em; padding: 0px;">
Via libera finale dell'Europarlamento alla direttiva che consentirà ai Paesi membri dell'Ue di limitare o proibire la coltivazione di organismi geneticamente modificati (ogm) sul territorio nazionale, anche se questi sono autorizzati a livello europeo. La nuova normativa sulla coltivazione degli ogm è stata approvata dall'Assemblea di Strasburgo con 480 voti a favore, 159 contrari e 58 astensioni. Dopo quattro anni di difficili negoziati, il compromesso finale fra Commissione europea, Consiglio Ue e Europarlamento è stato raggiunto durante il semestre di presidenza italiana dell'Ue.<br /><br />''Il punto di novità europeo sugli Ogm è molto importante e si iscrive tra i successi del semestre di presidenza italiana Ue, non era scontato che andasse a finire così'' ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, rilevando che ''l'Italia fa bene a lavorare oltre il tema 'Ogm sì Ogm no', confermando la non coltivazione perché il nostro modello agroalimentare ha bisogno di posizionarsi sulla distintività''. ''In Italia - aggiunge Martina - rinnoveremo il divieto di coltivazione del mais Mon810 e proprio nei prossimi giorni ci confronteremo con i ministri Lorenzin e Galletti per procedere''. Martina precisa che l'accordo raggiunto con il Parlamento Europeo ha migliorato il testo approvato in prima lettura dal Consiglio europeo nel giugno scorso sotto tre aspetti rilevanti. Il ministro si riferisce alle valutazioni sui rischi ambientali e sanitari, di competenza dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, che dovranno essere aggiornate ogni 2 anni per tener conto del progresso scientifico e del principio di precauzione, pilastro del diritto ambientale internazionale; gli Stati Membri possono chiedere, tramite la Commissione europea, alle imprese produttrici di Ogm, di escludere i loro territori dal novero dei Paesi nei quali intendono chiedere l'autorizzazione europea alla coltivazione, una fase di negoziato con le imprese che non è più obbligatoria, con gli Stati che potranno decidere di passare direttamente al divieto di coltivazione per le motivazioni indicate nella Direttiva; gli Stati Membri, prima di introdurre il divieto di coltivazione, dovranno comunicare il relativo provvedimento alla Commissione europea e attendere 75 giorni per il parere, ma durante questo periodo di attesa gli agricoltori non potranno comunque procedere alla semina dei prodotti interessati dall'ipotesi di divieto.<br /><br />''Si Europarlamento a direttiva per libertà Stati su coltivazione Ogm. Grande risultato Italia, risposta a chi parla di Semestre improduttivo'' ha commentato su twitter il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.<br /><br /><strong>Relatrice Pe, accordo dà più libertà e flessibilità</strong><br />Il compromesso votato oggi dagli eurodeputati sulla coltivazione degli Ogm "darà più libertà, più flessibilità agli Stati membri, ma anche maggiore certezza giuridica". Esulta Frederique Ries, l'eurodeputata liberale belga relatrice dell'Europarlamento della nuova direttiva approvata dall'Assemblea di Strasburgo sugli Ogm. Soddisfatto anche il gruppo dei socialisti, che hanno "sostenuto il miglioramento" ma avrebbero voluto vedere inclusa anche la responsabilità finanziaria per i responsabili di eventuali contaminazioni. Ries sottolinea come le nuove regole vadano a sanare una situazione "inaccettabile", in cui Stati e regioni "sono costretti ad andare in tribunale se vogliono limitare o proibire la coltivazione degli ogm". L'eurodeputata liberale attacca quindi quanti hanno votato contro il testo, come Verdi e Movimento Cinque Stelle, secondo Ries a favore dello status quo e quindi "semplicemente non credibili". "Gli Stati membri e i consumatori adesso possono sentirsi più sicuri in fatto di ogm" commenta Matthias Groote, portavoce tedesco per ambiente, sicurezza alimentare e salute del gruppo dei socialisti del Parlamento europeo. "Il nostro rimpianto è che non ci sarà un fondo per compensare gli agricoltori le cui colture sono state contaminate" conclude Groote.<br /><strong>Andriukaitis, Stati ad un passo su libertà di decidere</strong><br />"Il voto del Parlamento europeo a favore della proposta legislativa sulla coltivazione di Ogm ci porta ad un passo dal fornire agli Stati membri gli strumenti per decidere sulla coltivazione di Ogm sul loro territorio, sulla base di motivi diversi dai rischi per la salute e per l'ambiente autorizzati". E' il primo commento del commissario europeo alla salute e responsabile del dossier, Vytenis Andriukaitis, che ha tenuto a congratularsi con il Parlamento europeo ed con il Consiglio Ue, "per essere riusciti a superare le loro divergenze facendo un significativo passo in avanti, dopo 4 anni di intensi dibattiti sulla questione". Per Andriukaitis, "l'accordo soddisfa i costanti appelli degli Stati membri che dal 2009 chiedono di avere l'ultima parola sull'opportunità o meno di coltivare Ogm sul loro territorio, al fine di tenere meglio in considerazione il loro contesto nazionale". Il commissario ricorda anche che "l'accordo mantiene una forte valutazione del rischio e un sistema di autorizzazione per gli Ogm che garantiscono un livello elevato e uniforme di sicurezza in tutta l'Ue". Confido pienamente - conclude il commissario - "che questa normativa sarà approvata nelle prossime settimane dal Consiglio Ue, per consentire agli Stati membri di decidere sulla coltivazione di Ogm a partire dalla primavera di quest'anno".<br /><br /><strong>Fidenato, Fvg non è free, presto semineremo ancora.</strong><br />"Il Friuli Venezia Giulia non è assolutamente Ogm free come ha trionfalmente annunciato il vice presidente della Regione Fvg Bolzonello: nelle prossime settimane procederemo all'ennesima semina di Mon 810, questa volta utilizzando delle serre". Lo ha annunciato il leader di Agricoltori Federati, Giorgio Fidenato, precisando che "la norma regionale cozza contro l'ordinamento europeo e la scelta fatta dalla Ue". "La Regione si prepari - ha ammonito Fidenato - la comunicazione preventiva alla semina di Ogm è già pronta ad essere inviata alle autorità competenti e stavolta non sarò soltanto io a procedere con questo tipo di sementi Ogm".<br /><br /><strong>La Via (Ncd), ora flessibilità e certezza giuridica</strong><br />"Con la nuova legislazione abbiamo assicurato flessibilità e certezza del diritto, dando ascolto ai nostri cittadini e alle loro esigenze, visto che quello degli Ogm è un tema molto sensibile e su cui c'è un forte dibattito nell'opinione pubblica". Così Giovanni La Via (Ncd/Ppe), presidente della commissione Ambiente dell'Europarlamento, commenta l'ok dell'Assemblea di Strasburgo alla nuova direttiva europea sulla coltivazione degli Ogm. "Quello di oggi è un accordo che aspettavamo da tempo, arrivato dopo un lungo negoziato" afferma La Via, secondo cui il compromesso raggiunto "rappresenta l'unico accordo possibile, e come ogni buon compromesso lascia un po' di amaro in bocca a tutte le parti coinvolte" . Il presidente della commissione ambiente dell'Europarlamento ringrazia poi il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti "che ha guidato la fase decisiva del negoziato per il Consiglio", e la relatrice, la collega belga Frederique Ries "per il lavoro svolto per il Parlamento".</div>
</div>
<span class="copy" style="background-color: white; color: #595959; display: block; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 15px; margin: 0px 0px 10px; text-align: center; width: 659px;">RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-71018542628319630382015-01-14T17:22:00.001+01:002015-01-14T17:22:59.530+01:00Papa in Asia, per dialogo fedi e ecologia<div class="news-txt" itemprop="articleBody" style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; font-stretch: inherit; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Per la seconda volta in 5 mesi Papa Francesco fa rotta verso l'Asia dove si mescolano religioni e etnie diverse. In primo piano anche i problemi ambientali. Bergoglio è partito da Roma per il settimo viaggio internazionale del pontificato nel quale visiterà Sri Lanka e Filippine. Percorrerà una distanza di quasi 25mila chilometri e terrà 11 discorsi. Nello Sri Lanka canonizzerà Joseph Vaz, missionario del '600. Nelle Filippine porterà solidarietà alle vittime del tifone Yolanda.<br /> </div>
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<div class="news-related-mobile" id="relatedMobile" style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; font-stretch: inherit; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<strong class="news-copy" style="background-color: white; border: 0px; color: #4b4b4b; display: block; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: 20px; margin: 27px 0px 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-26224537482370305492013-05-01T06:35:00.003+02:002013-05-01T06:35:48.053+02:00Territorio fragile: in Italia rilevati in media 34 terremoti al giornoIl database Iside dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia
(Ingv) ha segnalato il raggiungimento di un record significativo: la
quota 100mila terremoti da quando ha iniziato ad archiviare e
distribuire i dati della sismicità in Italia, cioè dal 16 aprile 2005.
Quindi, la media dei terremoti rilevati dalla Rete sismica nazionale in 8
anni è superiore ai 12.000 eventi per anno, più di 1.000 al mese,
intorno ai 34 terremoti al giorno.<br />
«Naturalmente questo valore
medio ha delle oscillazioni notevoli, che possono passare da minimi di
una decina di eventi al giorno fino a punte di qualche centinaia in
occasione di sequenze sismiche importanti- hanno spiegato dall'Ingv- Il
centomillesimo evento sismico italiano su Iside è avvenuto il 26 aprile
2013 alle 2:53 (italiane) e ha avuto magnitudo 0.7, ben al di sotto
della soglia dell'avvertibilità. E' avvenuto nella zona di Città di
Castello, in Umbria, dove da alcuni giorni è in atto una sequenza
sismica molto ricca di terremoti».<br />
Con il sistema Iside è
possibile selezionare i dati per area geografica, per classi di
magnitudo, per data o con altri criteri, ed è possibile anche
visualizzare in mappa i terremoti selezionati o esportarli e vederli con
Google Earth.<br />
La mappa ricavata da Iside mostra un'Italia quasi
ovunque attiva. «La regione meno attiva è la Sardegna, dove i processi
geologici si sono rallentati e praticamente fermati molti milioni di
anni fa-hanno aggiunto dall'Ingv- Al contrario, tutta l'Italia
peninsulare risulta attiva, con una fascia pressoché continua di
epicentri dalla pianura padana alla Sicilia. Anche l'arco alpino risulta
attivo, particolarmente nei settori occidentale e orientale. Il Mar
Tirreno è caratterizzato da terremoti profondi anche alcune centinaia di
chilometri a causa della "subduzione" della litosfera del Mar Ionio
sotto la Calabria».<br />
Dal 2005 i sismologi, tecnologi e tecnici
hanno analizzato alcuni milioni di sismogrammi, giorno dopo giorno, per
tenere aggiornato Iside. Nel corso degli anni Iside è diventato sempre
più popolare ed è stato migliorato per andare incontro alle esigenze dei
ricercatori e di tutti i cittadini <a href="http://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a>che lo consultano.<br />
grenreport.it <br />
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-85810218384235976572013-04-30T11:55:00.000+02:002013-04-30T11:55:09.676+02:00Ue, solo 15 stati dicono stop a pesticidi-killer api<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;">BRUXELLES - Sara' la Commissione europea a introdurre il divieto di utilizzare per due anni alcuni pesticidi-killer per la sopravvivenza delle api. Lo hanno indicato fonti qualificate all'Ansa precisando che il Comitato Ue di appello riunitosi a Bruxelles non ha espresso una maggioranza contraria alla proposta della Commissione: 15 stati hanno votato a favore, 7 con l'Italia contro, 4 le astensioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
Il no dell'Italia e' legato all'introduzione da parte di Bruxelles di nuovi divieti per i 'trattamenti foliari'. La Commissione europea, pur proponendo lo stesso approccio per lottare contro la moria della api, ha tuttavia esteso la proposta iniziale con una serie di condizioni piu' restrittive nell'applicazione delle misure. Interventi, si apprende da fonti comunitarie, che hanno oggi indotto l'Italia a votare contro nel Comitato europeo di appello mentre, il 15 marzo scorso, nel precedente Comitato di esperti europei, aveva votato a favore della proposta della Commissione europea.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
A favore quindi del pacchetto di interventi, aggiungono le fonti, si sono pronunciati Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Spagna, Francia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Slovenia e Svezia.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
Contrari, oltre all'Italia, Regno Unito, Ungheria, Austria, Portogallo, Romania e Slovacchia. Si sono astenute, Grecia, Irlanda, Lituania e Finlandia. La Commissione europea, pur proponendo lo stesso approccio per lottare contro la moria della api, ha tuttavia esteso la proposta iniziale con una serie di condizioni piu' restrittive nell'applicazione delle misure.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
Interventi, si apprende da fonti comunitarie, che hanno oggi indotto l'Italia a votare contro nel Comitato europeo di appello mentre, il 15 marzo scorso, nel precedente Comitato di esperti europei, aveva votato a favore della proposta della Commissione europea.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
A favore quindi del pacchetto di interventi, aggiungono le fonti, si sono pronunciati Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Spagna, Francia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Slovenia e Svezia.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
Contrari, oltre all'Italia, Regno Unito, Ungheria, Austria,Portogallo, Romania e Slovacchia. Si sono astenute, Grecia, Irlanda, Lituania e Finlandia. </div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<b style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
<b>GREENPEACE, E' UN ALTRO PASSO AVANTI</b></div>
</b><span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
Il voto europeo sul bando temporaneo di tre pesticidi nocivi per la salute delle api ''e' un altro passo verso il bando parziale dei pestici killer delle api e ci dice chiaramente che esiste una forte determinazione a livello scientifico, politico e civile a sostenere il bando. Adesso la Commissione deve fermare immediatamente l'uso di questi pesticidi, il primo passo per proteggere colture ed ecosistemi''. L'esortazione arriva da Greenpeace, secondo cui ''qualunque tentennamento significherebbe cedere di fronte alle pressioni di giganti come Bayer e Syngenta''. ''Il declino delle api e' uno degli effetti piu' visibili e inequivocabili del fallimento dell'agricoltura di stampo industriale, che inquina l'ambiente e distrugge i migliori alleati degli agricoltori, gli insetti impollinatori'', afferma Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia. ''E' ora di smettere di incentivare pratiche agricole intensive basate sull'uso della chimica, per investire, invece, nello sviluppo di un'agricoltura di stampo ecologico e sostenibile sul lungo periodo''. </div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<b style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
<b>LEGAMBIENTE E UNAAPI, ORA COMMISSIONE UE FORMALIZZI MORATORIA</b></div>
</b><span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
"Salutiamo positivamente la notizia dell'esito della votazione del comitato Ue sulla moratoria di due anni su tre tipi di pesticidi dannosi per molti insetti e in particolare per le api. Nonostante l'Italia sia tra i paesi che hanno votato contro questa decisione, per motivi legati alla maggiore regolamentazione dell'uso di queste molecole, stimiamo positivamente il fatto che il voto a favore espresso dalla maggioranza dei paesi membri corrisponda all'opinione più diffusa tra i cittadini e gli operatori del settore europei". I presidenti di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, e dell'associazione degli apicoltori Unaapi, Francesco Panella, commentano così la notizia sui pesticidi-killer che arriva da Bruxelles. "Adesso - affermano - attendiamo fiduciosi la formalizzazione della moratoria da parte della Commissione europea".</div>
</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;">ansa</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-29340076485798421792013-04-30T11:50:00.002+02:002013-04-30T11:50:23.513+02:00Europa indietro su emergenza clima<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;">(Di Chiara Spegni)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
BRUXELLES - I Paesi europei sono ancora indietro nel fare fronte all'emergenza clima: qualcosa si muove, ma "tutti hanno ancora molto lavoro da fare". Questo il giudizio dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea), che oggi ha pubblicato il suo primo rapporto sull' 'Adattamento in Europa' ai cambiamenti climatici.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
Ormai le temperature medie sono in crescita in tutta Europa, mentre le precipitazioni stanno diminuendo a Sud e aumentando a Nord. Secondo Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Aea "l'adattamento consiste in nuovi modi di pensare e affrontare rischi e pericoli, incertezza e complessità. Richiederà agli europei di cooperare, imparare gli uni dagli altri e investire in trasformazioni a lungo termine necessarie". Qual è la ricetta giusta? Non ne esiste una valida per tutti, ma serve sicuramente un mix di varie misure, da quelle tecnologiche a quelle mirate al ripristino degli ecosistemi naturali, fino a nuove politiche. Alcuni pionieri, specie a livello locale, in Europa e anche in Italia, si stanno già dando da fare.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
Un progetto apripista è quello del ripristino del bacino naturale del Danubio, con un costo stimato di 183 milioni di euro, che aiuterà a prevenire i gravi danni provocati dalle inondazioni, considerando che solo l'alluvione del 2005 è costato 396 milioni. Dopo l'inondazione del 2011, Copenaghen ha formulato un suo piano d'azione urbano, mentre la regione delle Fiandre in Belgio ha messo a punto un piano per gestire il fiume Schelda. </div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
Anche l'Italia presenta casi scuola: dopo l'esperienza della febbre Chikungunya nel 2007, il sistema di allarme precoce sul fronte salute e sicurezza messo in piedi dall'Emilia Romagna si occupa della prevenzione di rischi per la salute in caso di ondate di calore in città, mantiene strumenti di allerta di pericoli meteo e idrogeologici e monitora anche l'insorgere di malattie diffuse tramite il vettore della zanzara tigre. Altro modello è quello di una città come Milano, che con il suo 'piano anti-caldo' mette a disposizione di anziani e disabili un numero verde, per servizi come la consegna dei pasti e cure domiciliari. Altre città dotate di piani 'anti-canicola' sono ad esempio Parigi e Ginevra. </div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;"><div style="text-align: justify;">
Nell'area del Mediterraneo l'emergenza clima mette a rischio la disponibilità di oro blu. Un problema noto a Barcellona, che si è dotata di un impianto di desalinizzazione da 200mila metri cubi al giorno, soddisfando il 20% dei suoi bisogni di acqua potabile. Un altro allarme da non sottovalutare è quello che riguarda il settore multimiliardario del vino, così sensibile al microclima locale. In Spagna c'é chi sperimenta per la sua produzione altitudini più elevate sui Pirenei, oppure ha piantato nuovi vitigni in Argentina e Cile. Un altro progetto spagnolo, Demeter, cerca invece di individuare nuove varietà di uva partendo dalla genetica di quelle esistenti. La sfida per convivere con il nuovo clima per l'Europa è cominciata.</div>
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<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 18.875px;">ansa</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-52941421948694504212013-02-15T18:48:00.002+01:002013-02-15T18:48:40.692+01:00Ecco casi di meteoriti entrati in collisione con la Terra sono numerosi e alcuni sono molto antichi<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Meteorite Russia, è esploso per nove volte. Hack: “Fenomeno molto strano”
"Per non bruciare significa che i frammenti - sostiene l'astronoma - erano molto grossi; in caso contrario avremmo visto soltanto una scia luminosa, quella che tutti chiamano stella cadente". Per Giovanni Valsecchi, esperto di meteoriti dell'INAF-IAPS di Roma, le immagini della pioggia di detriti saranno utilissime per capire scientificamente l'accaduto.</span></div>
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<span style="font-size: large;"> I casi di meteoriti entrati in collisione con la Terra sono numerosi e alcuni sono molto antichi. Il più famoso risalirebbe a circa 250 milioni di anni fa ed è considerato responsabile della cosiddetta estinzione del Permiano-Trassico, in cui vennero cancellate il 90 per cento delle specie viventi. A un altro meteorite, schiantatosi nella penisola dello Yucatan 65 milioni di anni fa, è attribuita un’estinzione di massa alla fine del periodo Cretaceo che portò alla scomparsa dei dinosauri terrestri Mesozoici. Il meteorite spazzo’ via dalla Terra i dinosauri e il 75 per cento delle specie viventi, tra il Cretaceo e il Terziario. In epoca moderna, gli impatti astronomici più rilevanti non hanno avuto queste disastrose conseguenze. </span></div>
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<span style="font-size: large;"> I precedenti
30 giugno 1908: sul fiume Tunguska, nella Siberia centrale, in Russia, esplode un frammento di ghiaccio della cometa Encke a 5-10 chilometri di quota, con una forza calcolabile in circa 3-5 Megatoni (pari a circa 300 bombe atomiche sganciate su Hiroshima). Il frammento abbatte 80 milioni di alberi su una superficie di 2.150 chilometri quadrati. Si stima che eventi del genere si verifichino ogni 300-600 anni. Ci furono migliaia di animali abbattuti e, stando alle testimonianze locali, molti cacciatori e abitanti di povere capanne feriti ed ustionati; ma, a quanto sembra, nessun morto. </span></div>
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<span style="font-size: large;">13 agosto 1930: una grande caduta meteoritica investe il corso del fiume Curuca, in Brasile, una zona chiamata, appunto, la “Tunguska brasiliana”. </span></div>
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<span style="font-size: large;">30 novembre 1954: è il primo caso conosciuto di persona colpita da un meteorite. A Sylacauga, in Alabama, una condrite di 4 chili buca il tetto di una casa e colpisce Ann Hodges che si trovava nel suo salotto, ferendola a un’anca. </span></div>
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<span style="font-size: large;">9 ottobre 1992: l’auto della signora Michelle Knapp di Peekskill, nello Stato di New York, è colpita in pieno da un meteorite di una dozzina di centimetri. </span></div>
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<span style="font-size: large;"> 18 gennaio 2000: una sfera di fuoco esplose sopra la città di Whitehorse, nello Yukon canadese, a un’altezza di circa 26 chilometri, illuminando a giorno il cielo notturno. Si stima che il meteorite prodotto dalla palla di fuoco abbia 4,6 metri di diametro e un peso di 180 tonnellate. </span></div>
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<span style="font-size: large;"> 15 settembre 2007: una condrite si schianta nei pressi del villaggio di Carancas, nel sud-est del Perù, vicino al Lago Titicaca, formando un cratere che presto si riempie d’acqua e spargeva gas mefitici attorno all’area circostante. Molti residenti dell’area si ammalano, apparentemente a causa dei gas nocivi emessi sprigionati dall’impatto. </span></div>
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<span style="font-size: large;">7 ottobre 2008: un meteorite classificato come 2008 TC3 viene rilevato nella sua traiettoria per 20 ore, mentre si avvicina alla Terra; impatterà nel deserto del Sudan dove verranno recuperati numerosi detriti. E’ la prima volta che un frammento di meteorite viene avvistato prima che raggiunga l’atmosfera. </span></div>
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<span style="font-size: large;"> 21 novembre 2009: nel nord del Sudafrica venne avvistata una palla di fuoco, ripresa da telecamere delle polizie e probabilmente il meteorite colpisce un’area remota al confine con il Botswana. </span></div>
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<span style="font-size: large;">fonte: ilfatto quotidiano </span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-9527513099367814392012-10-31T18:35:00.001+01:002012-10-31T18:35:16.565+01:00Gastronomia: stagione ricca e boom cercatori funghi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2012/10/31/42b037a5c508f1f411aa76f07c1d5bdf.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" qea="true" src="http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2012/10/31/42b037a5c508f1f411aa76f07c1d5bdf.jpg" width="320" /></a></div>
Dopo la siccita' dell'estate 2012, una stagione concentrata ma ricca di funghi, porcini compresi e il raro 'ovulo buono'. Ed e' boom di cercatori che, nelle assolate giornate di settembre e ottobre, hanno fatto man bassa di specie fungine, mettendo pero' a volte a rischio la salute, al punto che, nel solo mese di ottobre, per sei volte si e' dovuto ricorrere a trapianto di fegato per epatiti fulminanti, mentre sono anche aumentati gli incidenti nei boschi, con feriti e vittime negli angoli piu' reconditi dei boschi o tra il fogliame umido. A fare il quadro della stagione di raccolta dei funghi e' Pierluigi Fedeli, comandante della stazione del Corpo forestale (Cfs) di Parma e micologo.<br /><br />''Dal Trentino alla Puglia - dice il dirigente Cfs - sono aumentati a dismisura i cercatori. Negli anni e' diventata una moda e le belle giornate di settembre e ottobre hanno incentivato gli escursionisti. Spesso i cercatori occasionali sono un po' avanti negli anni, e si avventurano nei recessi piu' reconditi, lasciando il sentiero. E cosi' numerose sono le chiamate per cadute tra il fogliame scivoloso, talvolta con feriti, vittime o dispersi. Il bosco e' dunque un ambiente insito di pericolo per i micologi della domenica che poi devono essere in grado di evitare i rischi a tavola. Quest'anno si registra un aumento dei casi di avvelenamento, anche mortali, per l'incauto consumo. Ne bastano 50-60 grammi per produrre effetti letali''.<br /><br />Simile all''ovulo buono', e' ad esempio la letale amanita muscaria (cappello rosso e pois bianchi) mentre altre tre amanite mortali crescono anche nel giardino di casa. Non esistono regole empiriche per stabilire la commestibilita' dei funghi: ''non e' vero - precisa Fedeli - che i funghi tossici vengono mangiati dalle lumache, ne' che quelli che nascono su tronchi e legno siano sicuri tour court, cosi' come quelli bianchi non sono sempre commestibili e non da' certezze neanche il cucchiaio d'argento che annerisce durante la cottura.<br /><br />Per il benessere degli amici a quattro zampe, vanno poi evitati prove d'assaggio preliminari del cane''.<br /><br />Ogni esemplare, ribadisce il forestale, va classificato con certezza e consumato solo se appartiene a specie eduli. Con l'alta frequentazione dei boschi i funghi commestibili vengono raccolti presto, e apparentemente si incontrano piu' specie velenose. Gli appassionati non devono poi fidarsi di "presunti esperti". Gli unici che possono indicare con certezza quali siano i funghi da consumare o quelli tossici sono gli Ispettorati micologici delle Asl. In caso di dubbio, e' assolutamente necessario astenersi dal consumare miceli, anche se di aspetto gradevole: tinte tenui, invitante odore di farina.<br /><br />E per cautela va buttata tutta la massa raccolta.
ansaUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-66873280339208695562012-09-14T06:53:00.001+02:002012-09-14T06:55:54.553+02:00Dal vento l’energia per tutto il pianeta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2012/2/28/a4ebef383dc6f848e6957da81fd2492f_747493.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="203" src="http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2012/2/28/a4ebef383dc6f848e6957da81fd2492f_747493.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">L'energia del vento potrebbe sostenere le richieste dell’interno pianeta. A rivelarlo la ricerca, condotta da Kate Marvel del Lawrence Livermore National Laboratory, in California, pubblicata su Nature Climate Change. Un modello climatico stima la quantita' di energia che potrebbe essere generata dalla superficie, circa 400 terawatt (TW) e in alta quota, 1.800 TW, tenendo in considerazione i soli limiti geofisici. Mentre il fabbisogno energetico attuale della Terra si attesta attorno ai 18 TW. L'energia eolica, una fonte primaria di energia elettrica ad emissioni quasi zero, e' storicamente estratta dalle turbine poste sulla superficie, ma i venti ad alta quota, le correnti a getto, sono generalmente piu' stabili e più veloci. ''Per ipotizzare i limiti sulla quantita' di energia cinetica che può essere estratta dall'atmosfera, abbiamo considerano solo il caso ideale in cui la distribuzione della trasformazione venisse effettuata in modo uniforme'', commenta Marvel. ''Abbiamo dimostrato che quantità equivalenti di energia estratta hanno conseguenze diverse per il clima della Terra e sulla circolazione in generale – prosegue – se ottenute sulla sola superficie o in tutta l’atmosfera''. Secondo i ricercatori future ricerche fisseranno dei limiti geofisici per l'estrazione di energia eolica in contesti piu' realistici. ''Tuttavia, sembra che il futuro dell'energia eolica sara' determinato da vincoli economici, politici e tecnici, piuttosto che da limiti geofisici globali''. </span>(ANSA). </div><br />
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-90467846097326340582012-09-14T06:50:00.000+02:002012-09-14T06:50:19.947+02:00I rinoceronti di Giava e Sumatra a rschio estinzione<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2012/7/23/5cd0bbc1ee46e9482e082c9fca56df9e.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="230" src="http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2012/7/23/5cd0bbc1ee46e9482e082c9fca56df9e.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><em class="didascalia">WWF, 23 PAESI MONDO MINACCIANO ELEFANTI, RINOCERONTI E TIGRI</em></td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"> Si allunga la lista mondiale delle specie in via di estinzione: i rinoceronti di Giava e di Sumatra entrano tra le 100 specie a maggiore rischio di estinzione nel mondo. Tra i fattori di minaccia, bracconaggio e deforestazione. Lo rende noto il WWF. I pochi individui rimanenti in Asia di queste due specie sono stati infatti identificati dagli ambientalisti come alcuni degli animali più minacciati al mondo. La lista delle 100 specie a maggior rischio di estinzione è stata rilasciata dalla Società Zoologica di Londra e dall'IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) ai governi e alle organizzazioni ambientaliste in grado di raccogliere per il Congresso Mondiale della Conservazione dell'IUCN. Attualmente si contano meno di 50 rinoceronti di Giava, tutti in un unico parco nazionale indonesiano. I rinoceronti di Sumatra vivono in alcune località sparse in tutta Sumatra e nel Borneo, per un numero inferiore a 200 esemplari. Inoltre la riproduzione in cattività di questi animali non è abbastanza veloce tale da garantirne la sopravvivenza in caso di malattia, eruzioni vulcaniche o tsunami.</span></div>ansa Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-87180522224783457832012-09-14T06:44:00.000+02:002012-09-14T06:44:30.394+02:00Energia: quattro aziende italiane in indice 'verde' borsa New York<div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">ROMA, 13 SET - Sono quattro le aziende italiane, che operano nel campo dell'energia, incluse nell'indice di sostenibilita' del Dow Jones.<br />
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Sono Eni (che ha ricevuto il riconoscimento del Carbon performance leadership index 2012), Enel, Snam e Terna a rientrare nella cornice 'verde' della borsa newyorkese per gli impegni assunti in campo ambientale. L'indice di sostenibilita' del Dow Jones tiene infatti conto di diversi fattori, dalla corporate governance alla rendicontazione e gestione ambientale, dalla capacita' di riduzione di emissioni e consumi ambientali all'impegno a favore delle comunita', fino alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro.</span> <span style="font-size: large;"><br />
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In particolare per Eni si trattata di una conferma, per il sesto anno consecutivo. La scelta - spiega la societa' del Cane a sei zampe - e' stata dovuta ''all'impegno assunto nella riduzione delle emissioni di gas serra e per la mitigazione dei rischi'' relativi al ''cambiamento climatico''. Quest'anno - conclude l'Eni - il premio e' ''costituito da 33 aziende internazionali selezionate'', tra le 500 societa' a maggiore capitalizzazione a livello mondiale, ''per aver mostrato strategie ben definite in tema di cambiamenti climatici e riduzione delle emissioni''. (ANSA).</span> </div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820174993447782391.post-3172780238179713682012-09-08T15:00:00.000+02:002012-09-08T15:00:55.588+02:00Riciclare il vecchio cellulare aiuta l’ambiente<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.mondoeco.it/wp-content/uploads/riclare-cellulari.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.mondoeco.it/wp-content/uploads/riclare-cellulari.jpg" /></a></div><span style="font-size: large;">Quante volte sentiamo ripetere, soprattutto attraverso i media, che il rispetto per l’<strong>ambiente</strong> è condizione essenziale per vivere meglio? </span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Ebbene, guardandoci intorno, navigando su internet, informandoci attraverso i giornali, sicuramente saremo in grado di reperire tanti suggerimenti utili per <strong>riciclare</strong> e <strong>riutilizzare</strong> una molteplicità di oggetti divenuti ormai vecchi o non più funzionanti, invece di gettarli tra i rifiuti, alimentando la diffusione dell’inquinamento e l’aumento della produzione di spazzatura.</span></div><div></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Prendiamo, ad esempio, il <strong>cellulare</strong>, un dispositivo ormai nelle mani di grandi e piccoli, di cui non si può fare a meno e che la tecnologia rende sempre più evoluto e di conseguenza indispensabile.</span></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Quando esso è divenuto ormai inutilizzabile, lo si può <strong>riciclare</strong> sfruttando l’idea di un’azienda tutta italiana, che propone di consegnare il vecchio <strong>telefonino</strong> a negozi specializzati ed affiliati al progetto, trasformati in veri e propri centri di raccolta, ricevendo in cambio denaro o buoni da spendere in qualsiasi altro negozio convenzionato.</span></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">I <strong>cellulari</strong> raccolti vengono a loro volta rimessi a nuovo e resi funzionanti, per poi essere venduti ai Paesi in via di sviluppo.</span></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Questa importante iniziativa di Celluvale, così si chiama l’azienda promotrice, ci spinge a contribuire concretamente alla <strong>tutela dell’ambiente</strong>, compiendo un semplice gesto, che unito a tutti gli altri può rendere maggiormente raggiungibile un obiettivo importante: costruire un mondo più pulito.</span></div>mondoeco.itUnknownnoreply@blogger.com0