AMBIENTE: DDL VINCOLA SITI INQUINATI ECO-MAFIE PER BONIFICA

Bonificare terreni inquinati a causa dello scarico abusivo dei rifiuti anche nel caso in cui il proprietario sia ''irreperibile'', dando quindi la possibilita' al Comune di occupare anche i siti gestiti dalle eco-mafie. Si parla di terreni utilizzati per smaltire clandestinamente rifiuti anche tossici e nocivi, discariche abusive da cui possono derivare contaminazioni o pericoli di contaminazione, per emissioni oppure percolamento di liquami nel suolo. Questa la misura che costituisce la principale novita' del disegno di legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri proposto dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. ''Obiettivo della norma e' evitare che si proceda a bonifiche di siti nelle disponibilita' della criminalita' organizzata - afferma Prestigiacomo in una nota - non vogliamo fare regali alla camorra. Intendiamo procedere alla bonifica dei suoli inquinati, aree utilizzati dalle eco-mafie per il racket dei rifiuti. Ma va coniugato il risanamento dell'ambiente con la legalita'''. Il ddl, spiega il ministero, permette l'accesso, anche senza consenso del proprietario, ad un sito del quale si sospetti fondatamente la possibile contaminazione, per effettuare prelievi e la caratterizzazione delle matrici ambientali. Ove poi il proprietario sia inattivo o, come spesso accade, irreperibile, si prevede che, previa diffida, il Comune possa procedere all'occupazione del sito ed effettuare cosi' gli interventi di bonifica. Obiettivo dell'intervento, conclude il ministero dell'Ambiente, e' non solo la tutela della risorsa ambientale ma anche un risultato in termini di maggiore equita' finanziaria. Infatti ove il proprietario ''irreperibile'' rivendichi, a bonifiche avvenute, i propri diritti sull'area, potra' tornarne in possesso solo dopo aver integralmente ripagato le opere di risanamento che sono state effettuate da parte degli enti pubblici. (ANSA). COM-KWS

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