La bellezza ci salverà

di Ciro MAGNO, Isabella TORELLI e Sergio VAIRA




Lo sviluppo delle nuove realtà economiche dovrà basarsi sulle risorse, le potenzialità fisiche e creative dei luoghi. Questa la strategia vincente emersa nel dibattito della terza serata di Festambientesud. All’incontro – coordinato dal direttore della Nuova Ecologia Marco Fratoddi – hanno partecipato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza e la responsabile della campagna Salvalarte dell’associazione Federica Sacco. Assieme a loro, esponenti politici e del mondo imprenditoriale del territorio: Francesco Nasuti, assessore alla Cultura del Comune di Monte Sant’Angelo, il sindaco di Orsara di Puglia Mario Simonelli e il direttore della Coldiretti Foggia Giuseppe Scagliola.

“Come valorizzare il territorio senza svenderlo?” è stato lo spunto di riflessione lanciato dal moderatore. “Esistono vari modi di fare economia – ha replicato Cogliati Dezza – occorre capire cosa si vuol fare di un territorio. Anche bruciare i boschi è un modo di fare economia se si intende produrre guadagno per qualcuno – ha aggiunto – ma un’economia realmente innovativa necessita della capacità di risolvere i problemi attuali e di prevedere quelli futuri”.


Un esempio di programmazione dello sviluppo di un territorio è Orsara di Puglia. A testimoniarlo il primo cittadino del piccolo comune foggiano, che fonda il successo della sua economia sulla passione per il jazz e la creazione di un festival tematico. “Vent’anni fa il mio comune non aveva nessuna struttura ricettiva. Oggi, grazie al connubio fra musica ed enogastronomia, ci sono due alberghi, un affittacamere, quattro bed and breakfast e sedici ristoranti. Il segreto del successo è la cooperazione tra i soggetti delle realtà locali, che nel caso di Orsara hanno reso la città meta turistica di tutto rispetto”.

Sull’importanza della sinergia tra le realtà locali si è soffermato anche il direttore della Coldiretti Scagliola: “La salvaguardia dei prodotti tipici e la collaborazione tra i produttori hanno ricreato un forte legame tra consumatori e produttori stessi. Un patto che ha riaperto il mondo del mercato agricolo all’interno delle reti economiche. Il meccanismo della filiera corta e dei farmer market, i mercati agricoli locali, ne sono una conferma”.

Per costruire economia occorre prima salvaguardare le caratteristiche identitarie di un territorio. Su questo punto si sofferma Federica Sacco di Legambiente, ricordando che “l’Italia è ricca di beni culturali ma non si fa nulla per preservarli e tramandarli alle generazioni future”. Nella stessa direzione l’intervento dell’assessore di Monte Sant’Angelo Nasuti. “L’economia portante di questa comunità – ha detto riferendosi al suo comune – è strettamente legata ai suoi 15 secoli di storia, ma dobbiamo puntare sulla sua complessità e lavorare sul fronte della piana di Macchia, verso il mare”.

Su questo punto sono arrivate alcune repliche dal pubblico. «Bisogna potenziare i servizi e l’ospitalità nel centro di Monte Sant’Angelo piuttosto che intervenire in altre località del comune - ha detto il ristoratore Gegè Mangano – L’economia del paese si basa su tre elementi: turismo, ristorazione e ambiente”. Antonio Stuppiello, insegnate di Monte Sant’Angelo, ha evidenziato invece che nel territorio del comune “il partito del mattone ha monopolizzato gli obiettivi di sviluppo”.

“Una parola non è mai stata pronunciata in questo dibattito – ha concluso provocatoriamente Vittorio Cogliati Dezza – È il termine “bellezza”. Il nostro paese ha smesso di produrre bellezza. Invece è proprio da qui che bisogna ripartire”. (fonte: lanuovaecologia)

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